Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 24 settembre 2014

GIUSEPPE PADRE TERRENO

La Santa Famiglia


Giuseppe fu il padre terreno di Gesù e come tale dovette provvedere alle necessità della famiglia, tutelare e allevare il suo figliolo adottivo, sempre pronto a soddisfare i desideri di Dio conoscendo, in parte, alcuni suoi disegni.

Si prodigò oltre l'umano per non far mancare nulla alla famiglia e, come padre, per insegnare le cose della vita a suo figlio, perché egli doveva, come un fanciullo qualunque, essere sottomesso alla volontà paterna. Iddio non assegnò un padre qualsiasi, ma un'anima pura, perché fosse di sostegno ad una candida sposa e ad un Dio incarnato.

Tanti sottovalutano quello che fu il suo compito: non discusse mai gli ordini impartiti nel sonno, o attraverso i messaggeri di Dio, ma eseguì fedelmente, anche se questo comportava dover abbandonare tutto quello che aveva realizzato in quel momento; le amicizie, gli averi e la sicurezza sociale per affrontare l'ignoto.

La sua fede era tale che non ebbe dubbi o incertezze, andò dove Dio l'inviava col suo fardello, con i suoi tesori costituiti da un'esile madre e da un pargoletto prima, e da un fanciullo poi. Dopo come padre non s'oppose, ma preventivamente assecondò, essendone a conoscenza, i Divini voleri e nel suo animo ardente benedì questo suo figlio, affinché annunciasse con la parola; e nel mondo si compissero i disegni del Padre.

Fu un lavoratore esemplare, un esempio mirabile, portò la famiglia su una nave sicura e seppe guidarla su lidi e porti riparati, anche quando all'esterno v'erano acque tumultuose. Seppe essere un degno compagno per la sua sposa e s'amarono con sentimenti così puri da incantare gli Angeli del cielo.

Oh! voi padri, traete insegnamento da quest'uomo che seppe sì costruire una famiglia umana; applicò ad essa tutte le virtù cui era capace con la sua anima ardente d'amore. Solo l'amore e la fede gli permisero, nel cammino della sua vita, di superare notevoli ostacoli, il peso umano, con il sostentamento, gravava quasi tutto sulle sue spalle, e questo Lui l'ha offerto gioiosamente al suo fanciullo che tanto adorava.

Tanti sottovalutano l'importanza che ha avuto nei disegni di Dio: ma poteva Dio affidare ad un'anima qualunque la responsabilità di padre terreno? Oppure nella sua onniscienza ha scelto un'anima eletta? E nel cielo gli è stato assegnato il posto che gli competeva. Appellatevi tranquillamente a Lui, affinché possa intercedere per voi in tutti i vostri bisogni. Per la sua fedeltà e per il suo amore gli sono state date le potenze d'intercessione e di grazia per tutte le vostre necessità. Sia per voi un modello costante.

Se saprete calcare come padri di famiglia le sue orme, potrete gioire nelle vostre famiglie e sarete guardati benignamente dal cielo, la grazia e la benedizione scenderà su di voi e sulle vostre famiglie. Sarete modelli di rettitudine che scalderà d'amore, non soltanto la vostra famiglia, ma tutte quelle che, sbandate e disperate, desiderano appoggiarsi e sperare negli esempi coerenti.

Nella famiglia affidatevi a Lui, chiedetene il sostegno e pregate, affinché implori su di voi le virtù tanto necessarie per la vostra salvezza. 

La Santa Famiglia modello ideale
Giuseppe accolse con delicatezza un così alto sentimento e rispose con altrettanto amore. Il loro amore era così sublime da appartenere già al livello degli angeli. Giuseppe mai reclamò per sé soddisfazioni umane, sempre attento ad indovinare i desideri di Maria santissima, pronto e vigile nella tutela.

Giuseppe provò molta gioia nel vedere il suo fanciullo crescere, giorno dopo giorno, stringerlo tra le sue braccia, ben sapendo chi ero. Con amore egli curava tutta la famiglia, non risparmiandosi nella fatica.

Quando fu il tempo di fuggire in Egitto, non ebbe dubbi o tentennamenti, lasciò tutto quello che aveva, compresa la sicurezza del pane, per salvare suo figlio. Molti sottovalutano il suo ruolo di padre e la sua fatica.

Maestro di rettitudine, Giuseppe seppe essere un esempio per tutti i padri di famiglia, dimostrò che era possibile amare ardentemente, ma di un amore proteso verso il nucleo famigliare senza ritenere nulla per sé: la gioia era la luce riflessa del profumo delle virtù.

Ogni famiglia dovrebbe volgere il suo sguardo a questa Santa Famiglia di quel tempo. Quanti coniugi interpretano il proprio ruolo come il più importante, sviluppano l'amore egoistico per il proprio piacere; così accusano l'altro, mentre non fanno nulla per comprenderlo.

I figli poi sono come teneri boccioli. Occorre che il giardiniere li innaffi adeguatamente e il sole li riscaldi, affinché con il tempo il fiore sbocci rigoglioso e spanda il suo profumo soave. Se il bocciolo invece è abbandonato a se stesso, le erbacce cercheranno di soffocarlo e la mancanza d'acqua, prima o poi, lo farà appassire; per lui non c'è scampo, da solo non può farcela.

Così è per i nostri fanciulli, essi sono bellissimi boccioli che attendono di schiudersi; occorre però irrorarli con la luce della verità e riscaldarli con il sole dell'amore. Tanta cura voi dovete dedicare loro, affinché le erbacce dei vizi e delle false inclinazioni non li soffochino. Se da un lato dovete preoccuparvi della loro crescita umana, dall'altro dovete impegnarvi nella loro crescita spirituale e morale, per trasferire quella luce che permetterà loro di camminare sulla retta via. Quante mamme e papà non fanno mancare nulla al figlio, anzi donano il superfluo, credendo in questo modo di donargli la felicità.

In questo tempo, quanto numerosi sono i fanciulli, i bambini infelici che attendono dai loro genitori l'unica cosa preziosa, l'amore, l'affetto e una guida sicura per le vie dello sviluppo.

La famiglia è l’amore coniugale che si riversa sui figli e racchiude il nucleo familiare. Il bocciolo diventa fiore, alimentato dall'amore di mamma e papà, il suo profumo sarà più o meno intenso in proporzione alle virtù che si è riusciti a coltivare insieme.

Famiglia, sublime opportunità di crescita per tutti i suoi membri, è l’amore che chiama amore e nell'amore la gioia di donare e di vedere i frutti. Se talvolta la fatica farà scendere lacrime di sudore, saranno gocce per alimentare la volontà di procedere e crescere insieme.

Se uno dei membri non intende svolgere il suo compito, oppure è incapace di donare perché è ancora chiuso nel suo egoismo, poca importa gli altri membri che sanno amare lo aiuteranno a maturare.

Maria e Giuseppe erano uniti teneramente nella gioia e nel dolore per il loro figlio così amato da offrire se stessi: Gesù era il loro sole. Seppero accudire teneramente il loro bocciolo, innaffiandolo giorno dopo giorno con le loro virtù e riscaldandolo con il loro amore. Guardiamo a loro con fiducia, domandiamo aiuto ed essi ci verranno incontro come se fossimo i loro figli, ci sosterranno e ci infonderanno il desiderio di crescere e di accudire i nostri boccioli se ne avremo. Ci faranno sperimentare nella famiglia quel desiderio di amare che solo gli angeli possiedono. 

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