Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 28 gennaio 2015

La super mamma Calò al Papa: «I figli sono tutti un miracolo»


Alessandra, diventata per ben quattordici volte madre,
commenta le parole del Pontefice: «Non fate come i conigli»



PADOVA - «Ognuno fa i figli che si sente di fare, guai a stabilire il numero perfetto, cioè tre! Ma spero che il Papa scherzasse. Io mi godo i miei figli e che il Papa pensi a fare il buon pastore!». Alessandra Bortoletto Calò, la supermamma di Padova che ha messo al mondo 14 figli, non dimostrando mai tentennamenti, risponde indirettamente alle riflessioni di Papa Francesco che, tornando dal suo secondo viaggio in Asia, ha invocato la «paternità responsabile» e un numero circoscritto di bebè, non più di tre.

«Non fate figli come conigli - ha detto il Papa nelle Filippine e poi spiegato - Io ho rimproverato alcuni mesi fa in una parrocchia una donna perché era incinta dell'ottavo figlio e ben 7 cesarei. Ma lei vuole lasciare orfani sette bambini?, questo è tentare Dio». Risoluta è comunque Alessandra, mamma di Andrea, il primogenito di 24 anni, e a seguire di Alessio, Giorgia, Giulio, le gemelle Veronica e Sabrina, i gemelli Alberto e Alessandra, Edoardo, Tommaso, Samuele, e i gemelli più piccoli, Francesco e Riccardo, e la piccola di casa, Maya, uno stroppoletto di un anno e mezzo.

«Un figlio è un miracolo che cambia la vita. Ogni figlio è frutto unico dell'amore, i figli - dice Ale Calò, sposata con Ferruccio e residente in una tanto affollata quanto allegra palazzina a Montà di Padova - vengono dall'amore e crescono nell'amore. Io penso che il numero di figli sia parte di un progetto divino per quella coppia. Se Dio vuole cosi, non può esserci papa che dica il contrario. Il fatto di avere tanti fratelli e sorelle fa bene: i figli e le figlie di una famiglia numerosa sono più capaci di comunione fraterna fin dalla prima infanzia. In un mondo segnato spesso dall'egoismo, la famiglia numerosa è una scuola di solidarietà e di condivisione; e questi atteggiamenti vanno poi a beneficio di tutta la società».

Casa Calò assomiglia a un'oliatissima catena di montaggio: ognuno ha compiti precisi e ne dà seguito, con responsabilità e apertura d'animo.
(fonte il Gazzettino di Padova)

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