Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 10 marzo 2015

LE APPARIZIONI DI PELLEVOISIN “LA TUTTA MISERICORDIOSA” (Francia, Pellevoisin 1876)


LA MADONNA DI PELLEVOISIN

(Francia) 14 febbraio 1876


Pellevoisin è un piccolo paese nel centro della Francia, qui la Madonna apparve alla veggente Estelle in punto di morte in compagnia del diavolo. Vi fu una vera e propria contesa tra i due, ma come le disse la Santa Vergine: “Non temere, sai bene che mi sei figlia”. In effetti Estelle si era iscritta nel 1857 all’associazione delle Figlie di Maria.

Qui le manifestazioni della Vergine sono orientate alla conversione e alla guarigione personale della veggente Estelle Faguette. Nel 1875 Estelle a causa delle sue gravi condizioni di salute fa depositare una lettera nella grotta di Lourdes, nella quale implorava:

“Impetratemi dal vostro divin Figlio, per la sua gloria, la salute di questo mio corpo. Vedete il dolore dei miei genitori, e sapete che hanno solo me come sostegno. Essi sono sul punto di dover mendicare un tozzo di pane e io non posso pensarci senza esserne addolorata profondamente. Mi ridia la salute, se così gli piace: ma sia fatta la sua volonta, e non la mia. Mi conceda almeno una piena rassegnazione ai suoi disegni, e tutto serva per la mia salvezza e per quella dei miei genitori.”

Quando scrisse quella lettera, Estelle aveva 32 anni ed era ormai considerata in fin di vita per le conseguenze di gravi patologie che l’avevano colpita nell’arco di tredici anni: il vaiolo cancrenoso, la peritonite acuta, la tubercolosi polmonare e un tumore al fianco sinistro.

Il 14 febbraio 1876 la donna si trovava e letto, in quella stessa stanza che oggi fa da piccolo santuario, e scriveva: “(…) ogni momento cercavo di ripetere “Mio Dio, sia fatta la tua volontà”. Il giorno in cui ricevetti l’unzione degli infermi divenni più calma e ripetei spesso, dopo aver ricevuto la santa comunione: “Signore, voi sapete meglio di me quello di cui ho bisogno: fate ciò che volete, ma aiutatemi a offrire il mio sacrificio con generosità. Veramente queste parole mi sgorgarono dall’intimo del cuore. E Dio accolse la mia preghiera.”

Nella notte fra il 14 e il 15 febbraio, infatti, Estelle ebbe un’apparizione, ma non fu quella che si aspettava: ai piedi del letto comparve il diavolo, anche se subito dopo si presentò pure la Vergine.
Riflettendo si può dedurre che, quando siamo in stato di peccato, evidentemente il diavolo ha dei diritti su di noi, e quindi ha motivo per essere presente e per cercare di contrastare l’azione della Madonna.

Qui a Pellevoisin si esplicitò una vera e propria contesa fra satana e Maria, perchè quest’ultima reagì con forza alle pretese del diavolo: “Che fai lì? Non vedi che porta la divisa mia e quella di mio Figlio?, gli disse a brutto muso.
Dunque a ragione la Vergine potè rassicurarla: “Non temere, sai bene che mi sei figlia”. In effetti Estelle si era iscritta del 1857 all’associazione delle Figlie di Maria.


La Madonna continuò ad apparire nelle quattro nottate successive e, via via, condusse rapidamente Estelle lungo l’itinerario del pentimento e della conversione, con il diavolo che in ciascuna occasione si manifestava sempre più in lontananza, quasi a esplicitare la graduale purificazione della donna. Lo sviluppo delle prime cinque apparizioni mostra anche cheil cammino di guarigione di Estelle procedette di pari passo sia sotto l’aspetto fisico che sotto l’aspetto spirituale.

Nella prima apparizione la Madonna, riferendosi alla lettera di Estelle, le disse: “Soffrirai ancora cinque giorni, in onore delle cinque piaghe di Gesù. Sabato, o sarai morta o sarai guarita. Se mio Figlio ti darà vita, voglio che tu celebri la mia gloria.”

La notte successiva continuò il discorso: “Mio Figlio ti ha guardata con tenerezza e ti lascia vivere: sabato sarai guarita”; e dinanzi all’obiezione della donna: “Madre buona, se potessi scegliere preferirei morire finché sono ben preparata.” la Madonna rispose: “Ingrata! Se mio Figlio ti dà la vita è perché ne hai bisogno. Non credere che, vivendo, non soffrirai. Al contrario! Ma è la sofferenza ad accrescere il valore della vita.” E, durante al’apparizione, dinanzi agli occhi di Estelle si manifestarono tutte le colpe che aveva sino ad allora commesso.

Nella terza apparizione la Vergine mostrò alla donna anche le buone azioni da lei compiute: “Io sono tutta misericordiosa e padrona di mio Figlio. Queste poche buone azioni, queste preghiere ferventi che mi hai rivolto, hanno commosso il mio cuore di madre. D’ora innanzi cerca di essere fedele. Non sprecare le grazie che ricevi: celebra la mia gloria”.


Nella quarta e nella quinta apparizione , Maria si avvicinò sempre più a Estelle, incitandola a perseverare. Poi le disse: “Se vuoi servirmi, sii semplice e le tue azioni corrispondano alle tue parole. Ci si può salvare in qualsiasi situazione; anche là dove sei, puoi fare molto bene e celebrare la mia gloria.”

C’è tutta una catechesi mariana in queste cinque prime apparizioni. Quello che la Madonna ha voluto mostrarci attraverso tale percorso è appunto che le guarigioni da lei operate esigono come presupposto che ci sia una purificazione dal male, la rinuncia al peccato e l’accettazione della volontà di Dio.
Estelle visse altri cinquantatre anni secondo la modalità che le aveva preannunciato la Vergine: “Seppi dalle labbra di questa Madre buona che dovevo subire calunnie, asprezze, menzogne, abbandono, sofferenze di ogni genere, anche le più infamanti, al punto che, quando i fatti accaddero, non ne fui sorpresa”.

Nelle apparizioni di Pellevoisin risaltano tre cicli. Dopo il gruppo delle prime cinque apparizioni, ce n’è uno transitorio di tre (dall’1 al 3 luglio), in ciascuna delle quali la Vergine ribadì a Estelle: “Sii calma”. Infine, ci sono le ultime sette, nelle quali si palesò lo specifico messaggio. In tutto sono dunque quindici, cosicchè ancora una volta il simbolismo del rosario torna a farsi presente.

Nella prima apparizione di quest’ultimo gruppo, la Madonna si rivolse a Estelle con un tocco finemente umoristico: “Hai proprio il carattere francese: vuoi sapere tutto prima di imparare e comprendere tutto prima di sapere”.
In qualche modo è un’osservazione che si rivolge all’intera l’umanità, cui imputa l’incapacità di fidarsi di lei, senza prima aver compreso tutto razionalmente. E invece lei la sollecita all’atteggiamento opposto, non della cecità certamente, bensì della fede.

IL MESSAGGIO DI PELLEVOISIN

Per comprendere bene il messaggio di Pellevoisin, occorre tenere presente che questa calma e questa fiducia si innestano nella forza delle sue affermazioni: “Io sono tutta misericordiosa e padrona di mio Figlio. Sono venuta per la conversione dei peccatori. I tesori di mio Figlio sono aperti. Raccomando la calma, non soltanto per te, ma per la Chiesa e per la Francia. Io scelgo i piccoli e i deboli”.

Nella quinta apparizione la Vergine disse inoltre a Estelle: “Ciò che mi affligge maggiormente è la mancanza di rispetto verso mio Figlio nella santa comunione e l’irriverenza della preghiera fatta con lo spirito occupato in divagazioni: dico questo anche per le persone che pretendono di essere pie”.

Nell’ultima apparizione, mostrando alla veggente il proprio scapolare, le confidò: “Io sarò molto contenta di vedere che i miei figli lo portano e cercano di riparare agli oltraggi che mio Figlio riceve nel sacramento del suo amore. Vedi le grazie che spando su quanti lo porteranno con fiducia? Queste grazie sono di mio Figlio, io le prendo nel suo cuore ed egli non me le rifiuta”.

Sembra di udire l’eco delle precedenti occasioni di Rue du Bac, quando la Vergine disse che voleva dare ogni grazia agli uomini, e di Pontmain, quando sollecitò la preghiera per ottenere l’esaudimento delle richieste.
Io sono tutta misericordiosa e padrona di mio Figlio. Sono venuta per la conversione dei peccatori. I tesori di mio Figlio sono aperti. Io raccomando la pace, non solo per te, ma per la Chiesa e per la Francia. Io scelgo i piccoli e i deboli...” La posizione della Chiesa Le apparizioni della Vergine Maria a Pellevoisin non sono ancora state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, nessuna approvazione formale è stata rilasciata dal vescovo di Bourges o dalla Santa Sede. Tuttavia, numerosi atti di secondo livello di omologazione, compreso il riconoscimento della richiesta dello scapolare di Maria, sono stati permessi. Due indagini canoniche (1877, 1878) sono state condotte per indagare sulle apparizioni. Nella prima, 56 testimoni sono stati interrogati (55 favorevoli, 1 indeciso); nella seconda tutti i testimoni sono stati favorevoli. Mons. de La Tour d'Auvergne morì nel 1879 prima che potesse concludere la seconda inchiesta. Con autorizzazione della Chiesa, la stanza delle apparizioni fu trasformata in cappella. Il 20 dicembre 1892, Leone XIII, con un Motu Proprio, concesse indulgenze per incoraggiare il pellegrinaggio a Pellevoisin e nel maggio 1894, lo stesso ha approvato l'Arciconfraternita della Madre Misericordiosa di Pellevoisin. Il 4 aprile 1900, la Congregazione dei Riti emette un decreto sulla concessione del riconoscimento dello Scapolare del Sacro Cuore. Nel 1983 l'allora arcivescovo di Bourges monsignor Charles Vignancour prese atto del carattere "umanamente inspiegabile" della guarigione della veggente, facendo dunque un chiaro riferimento agli aspetti soprannaturali della vicenda. Il parroco di Estelle, Don Salmon, sacerdote impeccabile e stimato, direttore spirituale della veggente per decenni, non ebbe mai dubbi sulla verità dei fatti e - interrogato appositamente dal vescovo sul letto di morte - riconfermò con giuramento la sua convinzione inattaccabile. Racconto dei fatti Nel 1876 la Madonna appare in Francia, nel villaggio di Pellevoisin, ad una donna di 33 anni, Estelle Fatiguette, malata terminale di tisi. Non è la morte a preoccupare Estelle, ma il fatto di lasciare nella miseria i suoi anziani genitori e la sua nipotina orfana, ai quali provvede con il suo lavoro di domestica.Dopo aver tanto pregato senza ricevere risposta, Estelle si decide a scrivere una lettera alla Vergine Santissima, che fa porre tra le pietre di una grotta della Madonna di Lourdes, nel cortile del castello presso cui lavora. E questa volta la Madonna risponde, non con una lettera ma con la sua visita che si ripeterà per 15 volte. Il messaggio che comunica alla giovane tocca uno dei più grandi misteri della fede, cioè la sofferenza che Dio non toglie nonostante le preghiere e le sue promesse: “Chiedete e vi sarà dato”. Nel corso delle apparizioni, Maria Santissima sottolinea il suo potere di “Madre di misericordia”, specialmente a favore dei peccatori, invocazione che la Chiesa innalza a Lei fin dai primi tempi e la sua funzione potente di “Mediatrice di grazie” presso suo Figlio. Il messaggio di Nostra Signora di Pellevoisin è così tutto incentrato sulla mediazione misericordiosa di Maria, in quanto si rivela tutta Madre e Misericordia per noi miseri peccatori. La lettera: testo integrale “O mia buona Madre, eccomi di nuovo prostrata ai vostri piedi, non potete rifiutare di ascoltarmi. Non vi siete dimenticata che io sono vostra figlia e che io vi amo: ottenetemi allora dal vostro divin Figlio la salute del mio povero corpo per la sua gloria. Guardate al dolore dei miei genitori. Voi sapete bene che non hanno che me come loro risorsa. Non potrò completare l’opera che ho cominciato? Se Voi non potete a causa dei miei peccati di ottenermi la guarigione completa, potreste ottenermi almeno un po’ di forza per poter guadagnarmi da vivere per me e per i miei genitori.Voi vedete, mia buona Madre, che sono ormai al punto di dover mendicare per vivere. Io non posso pensare a questa evenienza senza sentirmi profondamente afflitta. Ricordatevi allora le sofferenze che avete dovuto sopportare la notte della nascita del Salvatore, quando foste obbligata ad andare di porta in porta a domandare asilo. Ricordatevi anche ciò che avete sofferto quando Gesù fu disteso sulla croce. Ho confidenza in Voi, mia buona Madre, se Voi volete, vostro Figlio può guarirmi. Lui sa che ho desiderato ardentemente di far parte del numero delle sue spose e che è per far piacere a Lui che ho sacrificato la mia esistenza per la mia famiglia che ha tanto bisogno di me. Degnatevi di ascoltare le mie supplice, mia buona Madre, e riferirle al vostro divin Figlio. Che mi renda la salute che è di suo gradimento, ma che sia fatta la sua volontà e non la mia. Che mi conceda almeno una completa rassegnazione ai suoi disegni e che ciò serva per la mia salvezza e quella dei miei genitori. Voi possedete il mio cuore, o Vergine Santa, custoditelo sempre e che sia il pegno del mio amore e della mia riconoscenza per la vostra bontà materna. Vi prometto, o mia buona Madre, se mi concederete le grazie che vi domando, di fare tutto ciò che dipenderà da me per la vostra gloria e quella del vostro divin Figlio. Prendete sotto la vostra protezione la mia cara piccola nipote e tenetela al riparo dai cattivi esempi. Fate, o Vergine Santa, che io vi imiti nella vostra obbedienza e che un giorno possa possedere con Voi Gesù per l’eternità”. Estelle Fatiguette

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