Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

lunedì 23 marzo 2015

PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO di Don Timoteo Munari




 Ma quali sono dunque i peccati contro lo Spirito Santo?

Eccoli:

1 – Disperazione per la salvezza.

2 – Presunzione di salvarsi senza merito.

3 – Impugnare la verità conosciuta.

4 – Invidia della grazia altrui.

5 – Ostinazione nei peccati.

6 – Impenitenza finale.

Così li troviamo descritti nel Catechismo di Pio X.

1. Che cosa è la disperazione per la salvezza?

“Gesù non mi può salvare”, questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo. Egli infatti ha reso e continua a rendere testimonianza che Gesù è il Signore, il Figlio di Dio venuto a cancellare i peccati del mondo con la sua morte e risurrezione. Dio, dice la Scrittura, vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. (1 Tm 2,4). Il credente non deve vivere nella paura di non essere salvato. Ciò costituisce un grave affronto alla bontà di Dio, Padre di infinita misericordia.

Neppure dobbiamo dar credito alle tentazioni, per quanto siano terribili, o agli scrupoli che ci tormentano e ci fanno dubitare di essere salvati. Neanche per scherzo si deve dire: Chissà se mi salvo? Nulla ti turbi, ci ripete la sapienza dei santi. Dio offre a tutti la salvezza e i mezzi per raggiungerla. Chi si dispera rischia di rompere in modo definitivo, da parte sua naturalmente, tutti i buoni rapporti con Dio. Ha combinato tanti pasticci, ha infranto ogni buon comportamento con il suo prossimo, ha offeso profondamente Dio, scartando il suo amore, ha messo il suo “io” al di sopra di “Dio”, insomma si è scapricciato fino alla frenesia e, infine, si è convinto che Gesù non ha il potere di perdonare i suoi errori. Un simile pensiero e comportamento non è altro che uno schiaffo a Dio che è impastato di amore e di misericordia e che per i peccatori ha inviato suo Figlio. Il mio grido, e non solo mio, è questo: Permettete che Gesù vi perdoni e vi inondi del suo amore.

Se tu non vuoi che questo ti succeda bisognerà che tu stesso vinca questa terribile tentazione, questo angoscioso dubbio, ti decida ditornare presto nella casa del Padre. Come? Tieni bene a mente che Dio è un vero Padre, con un cuore che ama e non odia mai. Dio è Amore. Se ti rivolgi a lui vedrai che egli già ti corre incontro, ti butta le braccia al collo, ti fa nuovo. Riconosci i tuoi peccati e permettigli di perdonarti e di darti una mano perché l’amore vero prenda possesso del tuo cuore.

Per non aver paura della morte, il tuo impegno deve essere questo: fa’ bene il tuo dovere, fidati di Dio, fa’ del bene a tutti e del male a nessuno e sta allegro. Così diceva Don Bosco.

La crisi di San Francesco di Sales

Francesco di Sales, quando era giovane studente a Parigi, si trovò sprofondato in una grande tribolazione: la Chiesa Cattolica insegnava che Dio è Amore infinitamente misericordioso, mentre al contrario la dottrina di Calvino, che imperversava in quel tempo, sbandierava nelle scuole la teoria che Dio da sempre destina alcuni alla salvezza e altri alla dannazione.

La tentazione lo ghermì al punto che fu convinto di essere un dannato. Durante questa terribile crisi le sue invocazioni a Dio erano queste: “Io, miserabile, sarò dunque privato della grazia di Dio? O amore, o carità, o dolcezza, non godrò più di queste delizie? O Vergine, bella tra le figlie di Gerusalemme, non vi vedrò nel regno del vostro Figlio? E il mio Gesù non è morto anche per me? Signore, che almeno vi ami in questa vita se non posso amarvi in quella eterna”.

Un giorno Francesco entra in una chiesa e si dirige subito alla cappella della Vergine. Si inginocchia e compie un atto eroico di abbandono. “Qualunque cosa abbiate deciso, o Signore, nell’eterno decreto della vostra predestinazione, io vi amerò, Signore, almeno in questa vita, se non mi è concesso di amarvi nella vita eterna”. Poi recita la Salve Regina,il “Ricordati” di San Bernardo e la tentazione svanì completamente.
2. Davvero tu presumi di salvarti senza merito?

Pensare di salvarsi senza bisogno di chiedere perdono significa negare l’amore di Dio. Davanti a un regalo così grande – perché si tratta di regalo –, tu pretendi, tu esigi? Sei certo che Dio sia un Dio di infinita bontà e che non gli costi nulla a dare il perdono e il premio? Come puoi dire che non gli costa?

Presumere di salvarsi senza fare nulla pensando e sperando di ottenere il perdono e il premio senza bisogno di chiedere scusa a nessuno è proprio il modo con il quale si nega l’amore con cui lo Spirito Santo ha accompagnato e sostenuto il Figlio della Vergine Maria, Gesù, nei momenti più terribili della sua passione e morte, quando Lui ha avuto il coraggio di implorare il suo Dio così: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.”

3. In cosa consiste impugnare la verità conosciuta?

Vuol dire contestare soprattutto la persona di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, che per noi è morto e il terzo giorno è risorto. Lui solo ha vinto sulla croce il peccato e la morte. Non vi è altra salvezza. Ma tu forse vuoi trattare direttamente con l’Eterno Padre: lui sì che ti capisce e ti perdona, senza intermediari. Lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio, è lui che ci ha rivelato che Gesù Cristo è l’unico Salvatore del mondo.Ma negare che il Cristo detiene il potere di togliere i peccati del mondo, vuol dire offendere gravemente lo stesso Spirito, garante di questa verità. Un peccato imperdonabile, come affermò il Signore Gesù in risposta ai Farisei, i quali osarono dire che egli cacciava i demoni nel nome di Beelzebul. (La bestemmia contro lo Spirito Santo)
4. Invidia della grazia altrui.

Sentire volontariamente un profondo dispiacere e astio verso una persona che ha ricevuto da Dio doni e grazie più eccellenti dei suoi, accusando il Signore stesso di fare ingiuste preferenze, questo è un grave peccato contro lo Spirito Santo, perché è lui il datore dei doni. Non puoi accusare Dio di fare preferenze. Fa’ bene il tuo dovere ed egli ti mostrerà il suo gradimento al di là di ogni tuo merito.Ognuno ha qui in terra il sovrabbondante amore del Signore contribolazioni, che non mancano mai, e in cielo la beata visione del volto di Gesù.

Gli invidiosi della grazia altrui, sono come il demonio che non ha sopportato che i nostri progenitori fossero cari a Dio e li fece cadere. L’invidia è sempre una cattiva consigliera. Ti riempie di dubbi e di brutti pensieri fino a perdere la fede e forse anche a commettere qualcosa di irreparabile.
5. Ostinazione nei peccati

Uno è ostinato nel peccato quando insiste tenacemente nella sua determinazione al male, combattendo Gesù Cristo e la sua Chiesa. L’ostinazione nei peccati si verifica anche quando uno non c’è la fa ad abbandonare la sua vita disordinata, gli piace troppo, ne è conquistato, non potrebbe vivere senza. Ha pregato, ma con poca fede.

Altri invece, convinti da certe compagnie, ritengono che è tutto inutile esser buoni. È meglio afferrare ogni occasione e godersi la vita, tanto tutto finisce come un pallone che scoppia, ma dentro non sono felici. Altri ancora, per scandali o scontri con persone del clero, si decidono di ignorare Dio, Cristo Signore e la Chiesa, senza un giusto ragionamento.
6 . Impenitenza finale

Una vita in peccato mortale. Trascorsa senza rimorsi, né pentimenti, conduce all’impenitenza finale. Uno rischia di trovarsi in punto di morte senza sapere che fare, né che cosa dire, né se ci sarà un dopo. Questo succede a chi non pensa mai alla morte. 

Però è anche vero che Colui che ci ha creato, ama le sue creature e vuole che tutte si salvino e per ottenere ciò ha mandato il suo Figlio in terra per riscattare i peccatori. Ed è verissimo che Colui che ci ha creato senza il nostro permesso, non ci salva senza il nostro libero consenso. 

Morire da impenitenti è peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo. Perché? Questo Santo Spirito, che procede dal Padre e dal Figlio, comunica e dona a tutte le creature l’Amore del Padre e i meriti del Sangue prezioso del Figlio, per convincere tutti a chiedere perdono di cuore dei loro peccati.

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